Nelle trasposizioni cinematografiche di tali storie, il personaggio era affidato al bravissimo Tom Hanks. Evidentemente sospinto dal successo dei precedenti romanzi, che hanno registrato ben 200 milioni di copie vendute in 56 lingue diverse, l'autore ha voluto riprendere il filo delle cospirazioni religiose, degli intrighi internazionali tra fanatici che sembrano spinti dal miraggio di liberare l'umanità dall'oscurantismo, tra mirabolanti rivelazioni e avveniristici ricorsi alla scienza. E ha scritto Origin.
I quesiti di fondo che il romanzo si propone di svelare sono due: da dove veniamo? E, soprattutto, dove andiamo? Qual è l'origine dell'universo in cui viviamo? Come e da chi o da che cosa è nato? E come finirà, qual è il suo destino? L'importante e fondamentale risposta a tali interrogativi è sempre lì lì per essere rivelata, ma ora per un motivo, ora per un altro la rivelazione non arriva mai. È sorprendente come Brown riesca con grande abilità di narrazione a rinviare pagina dopo pagina la risposta che il lettore si aspetta. Francamente ho faticato un po' a leggere le lunghe ed estenuanti descrizioni di situazioni che sembrano inventate apposta per tenere in sospeso l'attenzione di chi legge.
Dopo circa cinquecentocinquanta pagine di suspense, il lettore deve accontentarsi di sapere che i cattivi vengono puniti e i buoni premiati. Ma quei due quesiti, da dove veniamo e dove andiamo, rimangono senza risposta perché, sembra dire Brown, la scienza può spiegare tutto, perfino l'origine della vita e la sua fine, ma resta sempre qualcosa che solo un essere soprannaturale, un Dio onnipotente, può decidere.
Ma questo, forse, lo sapevamo già.
Copyrignt foto:
Foto esterna:Il Guggenheim Museum Bilbao;
Foto 1: Dan Brown;
Foto 2 Tom Hanks;
Foto 3: Sagrada Família di Barcellona;