MA DI CHE COLORE NASCE VERAMENTE LA CAROTA ?
- Time: Mercoledì, 08 Maggio 2019
Si dice: “rosso pomodoro”, “verde pisello”, “giallo peperone”, ma avete mai sentito dire: “viola carota”? Mai, ci scommetto. Eppure, un tempo, il "viola carota" ci stava, eccome! In origine, infatti, i colori prevalenti della carota erano quelli della varietà violacea o quelli tendenti al grigio.
HO LETTO
"PERCHÉ TU NON TI PERDA NEL QUARTIERE"
di Patrick Modiano
Romanzo - Genere thriller-giallo-mistero
Giulio Einaudi Editore - 2015
“In una grande città ci si può perdere o sparire. Si può anche cambiare identità e vivere una vita nuova.” Queste parole le pronunciò Patrick Modiano nel discorso di accettazione del Premio Nobel per la Letteratura assegnatogli nel 2014. Francese, nato a Boulogne Billancourt nel 1945, Modiano è scrittore e sceneggiatore, autore di romanzi famosi come “Via delle Botteghe Oscure” (Premio Goncourt 1978), “Viaggio di nozze” e “Villa triste”. In questo romanzo ancora una volta ambientato in una Parigi misteriosa, in bilico tra passato e presente, l'Autore affronta il tema della relazione misteriosa tra il sogno e la realtà, tra un passato che riaffiora quasi minaccioso e un presente che non riesce a ricollegare ricordi e memorie ormai stinte e quasi svanite. Inizia tutto con un telefono che squilla nella notte e una voce sconosciuta, melliflua e minacciosa, che raggiunge il protagonista, Jean Darragane, e gli fa scoprire di avere smarrito un prezioso taccuino, che ora è nelle mani di uno sconosciuto ed enigmatico personaggio. Dalle ombre della memoria riemerge una figura femminile enigmatica ma che ha avuto un ruolo essenziale nell'infanzia del protagonista. Una donna dal volto rigato di lacrime che gli ricorda un passato che pensava di avere sepolto per sempre nella memoria. Ed è struggente l'immagine di quella donna che teneva la sua mano di bambino per fargli attraversare la strada e perché non si perdesse nel quartiere e nella vita.
HO VISTO
DA NON PERDERE A ROMA:
RAFFAELLO con VITTORIO SGARBI
Dal 9 ottobre al Teatro Olimpico, Roma
“Caravaggio”, “Michelangelo”, “Leonardo”, le magistrali performance di Vittorio Sgarbi continuano anche in questa stagione e si concentrano su un altro grande esponente del panorama artistico mondiale Raffaello Sanzio, genio di cui nel 2020 ricorreranno le celebrazioni dal cinquecentenario della morte e con cui, attraverso questo spettacolo, se ne anticipano le celebrazioni. Raffaello è considerato uno dei più grandi artisti d’ogni tempo, la sua opera segnò un tracciato imprescindibile per tutti i pittori successivi, fu di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli a venire, diede vita ad una scuola, il Manierismo, che fece arte “alla sua maniera”. Raffaello è stato un modello fondamentale per tutte le accademie fino alla prima metà dell’Ottocento e la sua influenza è ravvisabile anche nei pittori del XX secolo.
RICETTA
Tempi
Preparazione: 2 ore e 8 ore di ammollo
Cottura: 20 min
• 250 gr. di fave secche
• 50 gr. di burro
• 1 piccola cipolla tagliata a fettine
• 4 o 5 foglie di salvia
• 1 bicchiere di acqua calda
• sale
• pepe
• 4 ciotole individuali
• 1 pentola
• 1 padella
• 1 frullatore o passaverdure
• Mettete le fave a mollo in acqua fredda e lasciatele tutta la notte.
• Il mattino seguente, scolatele e rimettetele in pentola, con acqua fredda, sale e salvia.
• Quando saranno tenere, passatele al passaverdure (o al frullatore).
• Aggiunte acqua calda, tanta quanta ne serve per ottenere una consistenza cremosa, più da zuppetta più che da purè.
• Fate sciogliere in una padella il burro e cuocetevi a fuoco molto dolce le fettine di cipolla.
• Una volta intenerite, eliminatele e utilizzate il burro aromatizzato alla cipolla per condire la zuppa.
• Degustate questa meravigliosa zuppa di fave con della cicorietta di stagione! Semplicissima da preparare: fate cuocere la cicorietta in una pentola, senza acqua né condimento, per circa 10 minuti. Unite aglio, un po’ di vino e di olio, sale e pepe. Ancora una decina di minuti e questa saporita preparazione è pronta ad accompagnare la vostra zuppetta di fave!
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VIAGGIO
La Maremma, un microcosmo perfetto
Già Dante nella Divina Commedia ne aveva delineato i confini tra Cecina e Tarquinia nell'Alto Lazio. Quello che rende unica la Maremma, facendone un microcosmo perfetto, è la diversità del suo territorio: mare, collina e montagna si fondono insieme e colorano diversamente il paesaggio. L'azzurro del mare cristallino dell'Argentario, il nero degli scogli di Talamone, il giallo delle lunghe spiagge di Castiglione della Pescaia, il verde delle colline di Massa Marittima e il marrone del Monte Amiata. La Maremma è indubbiamente una parte della Toscana da visitare, perchè molto ha da offrire. Non solo cultura e paesaggi mozzafiato, ma anche prodotti tipici e vini da degustare. La cucina maremmana è fatta di piatti semplici e tradizionali realizzati con prodotti locali e stagionali di altissima qualità da accompagnare con un buon bicchiere di Morellino di Scansano o di Bianco di Pitigliano. Il piatto più rappresentativo è l'acquacotta, che ha sfamato intere generazioni di maremmani ed è il simbolo dell'arte di fare di necessità virtù. Infatti non esiste una ricetta unica poichè ogni massaia usava i prodotti stagionali del suo orto e il formaggio del suo gregge. Sicuramente l'ingrediente comune a tutte le ricette è l'olio extra vergine dei colli maremmani.