Forse era per noi, ma forse per i nostri amici, l'altra coppia. Milanesi innamorati della Puglia, avevano pensato di costruirsi una sorta di rifugio estivo a metà strada tra Adriatico e Jonio, proprio in mezzo al tacco dello Stivale. Una masseria da ristrutturare sarebbe stata fantastica ma, con i prezzi correnti, rischiava di diventare un sogno irrealizzabile. Il rudere, invece, aveva un suo fascino e soprattutto non sarebbe costato una fortuna. Un vecchio casale abbandonato? Un trullo diroccato? Una stalla senza più il tetto? Roba senza pretese, insomma, ma da trasformare con poca spesa in una accogliente casa di vacanze.
Purtroppo non c'era niente del genere in vista. Giravamo ormai da qualche ora senza aver trovato niente di interessante. Ci chiedemmo se eravamo nel posto giusto.
Decidemmo così di fare un gioco. Ognuno di noi avrebbe indicato un luogo ideale dove avere una casa di vacanze. Ci pensammo un po', vennero fuori tanti nomi di località a volte improponibili. Poi d'un tratto qualcuno disse: “Cannes, Costa Azzurra!” e fu silenzio. Rinunciammo alla nostra ricerca in Puglia, quel giorno.
Qualche mese dopo, mia moglie, viaggiava da sola in autostrada, da Parigi verso il Sud della Francia, con un bidet legato sul portapacchi dell'auto.
Determinata come nessuno, aveva portato avanti il progetto di una casa di vacanza a Cannes, che aveva proposto quel giorno sulle stradine della campagna pugliese. Aveva trovato un 37mq da ristrutturare, con un piccolo affaccio sul mare e le favolose spiagge della Croisette a pochi passi. Io non ero del tutto convinto: “Ma quando mai verremo a Cannes? Noi viviamo a Roma, scordiamoci i weekend al mare. Questa casa non l'abiteremo mai, non c'è neppure il bidet nel bagno!”
Ecco, le avevo dato i termini per contrattare il mio consenso. “E se ci mettiamo il bidet? Ci stai?” Sembrava uno scherzo, ma come dirle di no?
Acquistammo la casa e iniziarono i lavori di ristrutturazione. Ci accordammo sulle cose da fare, su come dividere gli spazi, anzi lo spazio (37mq!), su come arredarla. Ma in realtà fece tutto lei. Con una squadra di operai importati da Parigi, in pochissime settimane la casa era abitabile. Mancava solo una cosa: il bidet! E, incredibile ma vero, a Cannes e dintorni nessuno vendeva bidet. Fu così che lei dovette andare a Parigi, dove forse ne avrebbe trovato uno da acquistare. E così fu. Se lo fece legare sul tetto dell'auto e scese giù fino a Cannes.
La casa, pronta per essere abitata, era (e lo è ancora) un vero gioiello, moderna, elegante, attrezzatissima. In tutti questi anni vi abbiamo trascorso qualche sporadico weekend, non ne abbiamo mai fatto la casa di vacanze che avevamo progettato quel lontano giorno in Puglia. Ma ci ha fatto conoscere la Provenza, il Sud della Francia con il suo meraviglioso mare, che è poi il Mediterraneo, il Mare Nostrum.
A metà gennaio di quest'anno, siamo venuti a Cannes con l'intenzione di sfruttarla un po' di più, questa nostra casa-vacanze. Volevamo trascorrervi un paio di settimane in attesa di trovare una sistemazione a Milano, dove andare a vivere e a lavorare.
E invece, un orribile mostro chiamato Covid-19, ci ha costretti a rimanere qui, dove risiediamo ormai da molti mesi. Ma abbiamo scoperto che, nonostante i disagi dovuti al confinamento, vivere a Cannes non è niente male. Cercheremo qualcosa di più spazioso dei 37mq attuali, e possibilmente con bidet incluso, e sarà quella la nostra nuova casa. Morale della storia: credo che rimarremo a vivere qui.
E poi Cannes e tutta la Costa Azzurra assomigliano tantissimo all'Italia. E il confine è talmente vicino…