E visto che sono qui, vi parlerò io del croque-monsieur, tanto per darvi una mano.
Chi vi dice che in fondo si tratta di un panino “prosciutto e formaggio”, non ha capito niente. In quelle due fette di soffice pain de mie carré (pane in cassetta di grandi dimensioni), oltre al prosciutto cotto e al formaggio gruyère c'è l'anima della città, ci sono le luci della Ville lumière, le note di canzoni celebri, i versi di Jacques Prévert e di Jacques Brel, le voci di Yves Montand e di Edith Piaf, i volti di Brigitte Bardot e di Jean Gabin, il pensiero profondo di Jean Paul Sartre e di Jean Cocteau e i colori delle tele di tanti impressionisti.
Insomma, nel croque-monsieur, quintessenza della gastronomia francese, c'è l'air de Paris, un condensato di cultura e di storia di questa meravigliosa città.
Allora seguitemi bene: scegliete la terrasse del bar di uno dei tanti boulevard parigini, non preoccupatevi troppo se il tavolino è microscopico e se è incastrato a malapena tra altri due tavolini affollati. Vedrete che nessuno vi disturberà né ascolterà i vostri discorsi, così come voi non sentirete niente di ciò che dicono gli altri. Ordinate un croque-monsieur e aspettate fiduciosi. Quando il cameriere ritornerà col suo prezioso carico, osservate bene cosa c'è nel piatto oltre alle patatine fritte.
CROQUE MONSIEUR…
Se c'è uno scrigno dorato e fumante, quadrato e, ad occhio e croce, di almeno 12/13 centimetri di lato, dai cui bordi cola appena appena del formaggio fuso misto a sfumature rosa dovute al prosciutto di Praga ben cotto, e se la superficie di quello scrigno è ricurva, ricoperta di formaggio gruyère, fuso e dorato quanto basta, allora esultate: siete di fronte a un vero croque-monsieur.
Non vi resta che prepararvi a gustarlo: sarà un'esperienza indimenticabile, ve l'assicuro!
Ma, attenzione! Può darsi che al posto di quel ben di Dio che vi ho descritto, vi servano due fette di pane integrale con tanto di crosta in bella mostra e all'interno non si sa che cosa. Be', sappiate che vi stanno spacciando per un nobile croque-monsieur, una rudimentale pagnotta che potreste trovare dovunque, senza bisogno di andare a Parigi.
Purtroppo, cose del genere accadono più spesso di quanto non si creda, anche a Parigi e perfino in bistrot e café rinomati. Ma voi non lasciatevi ingannare: pretendete il vero croque-monsieur.
CROQUE MADAME…
E, se volete togliervi uno sfizio, la prossima volta ordinate un croque-madame. È praticamente la stessa cosa, ma in più ha un bell'uovo ad occhio di bue piazzato in cima al croque-monsieur.
STORIA
Per concludere e per il rispetto che si deve alla storia e alla cultura in generale, vi dirò che l'origine del croque-monsieur è vaga e incerta. Lo storico René Girard nel suo libro Histoire des mots de la cuisine française del 1947, racconta che il proprietario del bistrot parigino Le Bel Age, un certo Michel Lunarca, avendo utilizzato del pan de mie al posto della solit baguette per confezionare un panino, al cliente sorpreso che gli chiedeva di che cosa fosse farcito il panino stesso, rispose con tono scherzoso: “di carne umana, di monsieur!”.
Che sia vero oppure no, non ha molta importanza, ma posso aggiungere che la prima volta che il croque-monsieur venne menzionato in un libro fu ne La ricerca del tempo perduto di Marcel Proust, nel 1918. E scusate se è poco.
Maxime